Calcio, Sla: Carlo Petrini a Sky �Ho subito il doping�

�Oltre all'abuso di farmaci, ho subito anche il doping, perch� secondo me questo � il verbo giusto: subire�. L�ha detto l�ex calciatore Carlo Petrini in una intervista a Sky Sport 24 per �La SLA in riva al lago�, lo speciale sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica, la grave malattia che a Como ha colpito ben cinque calciatori, tra cui Stefano Borgonovo. L�approfondimento � andato in onda venerdi e sabato su Sky Sport24. �La prima volta che successe - ha raccontato Petrini - arrivarono negli spogliatoi il medico, il massaggiatore e l�allenatore. Il medico aveva in mano un bottiglino, simile a una bottiglietta di Orangina che aveva un tappo rosso, morbido. Ai miei tempi, le siringhe gettabili non esistevano, esistevano grosse siringhe di vetro che si facevano bollire in scatoline d�acciaio insieme all�ago. Quel giorno, quell�ago entr� cinque volte in quel tappo rosso e in cinque sederi diversi, senza essere mai cambiato. Quando entrammo in campo ci rendemmo conto di quello che ci avevano dato, perch� quel giorno potevamo morirci su quel terreno: correre, saltare, cadere, presentarsi davanti al portiere, avere la mente lucida e ripartire senza avere mai il fiatone, avevi una forza in corpo che era inimmaginabile in altri momenti�. �Mi ricordo, durante la partita - ha aggiunto l�ex attaccante - che una leggera bava verde usciva dalla bocca e dovevi togliertela dalle labbra per poter respirare correttamente. Alla fine della partita, quando pensavi che tutto fosse finito, non era finito un bel niente, perch� avevi ancora tanta forza in corpo che non riuscivi a stare fermo. Un altro effetto di quella roba era che la lingua si gonfiava da non tenerla quasi in bocca, dovevi stare con la bocca aperta. Poi, verso le 3-4 di notte, quando finalmente la fatica ti dava l'ultimo tocco, ti addormentavi dove ti trovavi�. �Nessuno si � preoccupato di sapere che queste cose avrebbero potuto causare dei danni irrimediabili alla nostra salute - ha concluso Petrini - Purtroppo, quando hai 20 anni, pensi sempre di essere un immortale, che niente ti far� male e accettavi tutto senza discutere o contestare. Tutti i giorni c�erano punture da fare, vedevo addirittura i miei compagni che se le facevano da soli, perch� magari non si fidavano del massaggiatore. Sono stati proprio dei periodi in cui gli aiuti erano quasi normali. Adesso sarebbe ipocrita dire non lo fareipi�. L�unica cosa � che se nel momento che ci hanno dato questa roba ci avessero detto �guardate ragazzi la situazione � che se la prendete potrebbe succedere che fra 30 anni vi accada qualcosa�, allora, probabilmente, non l�avrei presa�. Fonte: Ansa 01 / 12 / 2008
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