Protesi: ultima frontiera � riconoscimento vocale Riconoscimento vocale. E' questa la nuova frontiera della ricerca nel campo delle protesi agli arti. Ma anche un nuovo rotatore omerale elettromeccanico, un "nuovo ginocchio" per l'attivita' sportiva, il progetto Artech (un laboratorio sulle tecnologie della riabilitazione che offre soluzioni integrate e prodotti innovativi nel settore della disabilita' motoria) e dispositivi per l'analisi del movimento che si basano sulla realta' virtuale o su piccoli apparecchi inseriti dentro le protesi. A spiegare che cosa si muove all'interno del Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio (in provincia di Bologna) per il biennio 2009-2010 e' Angelo Davalli, referente per la ricerca e coordinatore di un'e'quipe multidisciplinare composta da medici, ingegneri, tecnici ortopedici, fisiatri, terapisti della riabilitazione e preparatori atletici. L'attivita' di ricerca del centro, tutti progetti co-finanziati da vari enti pubblici, si riparte principalmente lungo tre aree: lo studio dei nuovi dispositivi protesici e di quelli che gia' si trovano sul mercato, la sperimentazione degli ausili (per l'auto, il pc, l'automazione della casa, eccetera) e l'analisi dei sistemi di valutazione funzionale. Inoltre- continua l'ingegnere Davalli -, l'anno scorso il Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio ha firmato una convenzione con il Comitato italiano paralimpico per lo sviluppo delle protesi sportive degli atleti disabili che fanno atletica leggera a livello agonistico". Il centro, cosi', e' diventato sede dei raduni tecnici della nazionale di atletica targata Cip. Ma l'innovazione forse piu' futuristica di tutte e' la protesi dell'arto superiore a cinque gradi di mobilita' e con controllo basato sul riconoscimento vocale attraverso un laringofono. Attualmente siamo a livello di prototipo- spiega il referente per la ricerca- ora serve un paziente su cui sperimentarla. Si tratta di una protesi che riesce a fare, semplicemente dicendoglieli, alcuni movimenti base come ad esempio sollevare il telefono". Meno "Blade runner" e piu' orientate ad aumentare il comfort e la mobilita' articolare di chi ha subito un'amputazione sono le nuove tecniche per l'invasatura della protesi (ossia la parte che contiene il moncone). "Si tratta della tecnica Mas- Marlo anatomical socket- e dell'utilizzo delle fibre di carbonio laminate in autoclave che permettono di ottenere invasature piu' leggere e resistenti", conclude Davalli. Fonte: Dire
28 / 04 / 2009
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