Sputa la gomma! Il teatro va a scuola

Di e con Pierpaolo Palladino. Un teatrante a Roma viene inviato in una scuola media per realizzare un laboratorio di teatro finalizzato all�integrazione tra ragazzi normodotati e con disabilit�. La scuola sorge in una ex borgata dove la maggior parte dei ragazzi � disagiata, con famiglie difficili alle spalle e una diffidenza reciproca tra i ragazzi stessi e le istituzioni. La vicenda, ispirata a esperienze realmente vissute dall�autore, � ricostruita come un percorso a tappe, un viaggio appassionato di Lorenzo, il protagonista, alla scoperta di se stesso e delle proprie paure, nella difficolt� di comunicare con i ragazzi e motivarli a partecipare. Da una parte le insicurezze �dell�esperto� e dall�altra le realt� sociali della scuola: la diffidenza degli insegnanti e il timore degli allievi a mostrarsi e mettersi in gioco, nella continua ricerca di un linguaggio comune tra l�adulto e ciascun ragazzo, con l�unica scommessa che � quella del teatro e delle sue necessit� da trovare di volta in volta. �Un codice. Questo � il grande tema della comunicazione teatrale ed ogni volta � una sfida, affascinante � spiega il regista Manfredi Rutelli - che stimola la fantasia, la creativit�, l�immaginazione. Anche il protagonista della nostra storia, Lorenzo, � alla ricerca del giusto codice per poter comunicare con dei ragazzi, con un�et� ormai lontana, diversa; una generazione cresciuta in situazioni mai riconducibili ad un�esperienza personale. La periferia urbana in cui si trova la scuola dove il nostro inesperto insegnante di teatro, suo malgrado, viene mandato ad operare � l�esempio del nostro tempo; di come non si sia pi� capaci di capire, di ascoltare, di sentire gli altri. E solo chi � abituato a lottare per conquistare un obbiettivo, pu� superare ogni ostacolo e scoprire un mondo, un�umanit�, che troppo spesso diamo per persa. Quando forse siamo noi ad esserci smarriti. Non � la prima volta che con Pierpaolo mi trovo a dover affrontare testi solo apparentemente monologanti, ma invece sempre ricchi di personaggi forti, ben delineati, ben definiti, e a cui ci si affeziona come se li vedessimo, li incontrassimo realmente sul palcoscenico. E in effetti ci sono, sono l�, evocati dagli sguardi, dai gesti, dalle azioni, dal filo teso del dialogo. Ecco la sfida. Rendere vivo ci� che la parola evoca. E non � difficile riuscire a dare vita ad un racconto cos� ricco di situazioni, di sensazioni e sentimenti. Si tratta solo di ascoltare tutti i suoi protagonisti. Ed � questo che ho voluto fare, aiutare la storia, offrendo, con la massima semplicit�, il codice del suggerire, dell�associare ad un oggetto un segno, un luogo; una stanza, una palestra, una strada, cos� come il cerchio in cui i ragazzi svolgono i loro esercizi, la panca, la porta, il sipario. Lasciando al pubblico la libert� di tracciare i loro volti, i loro sguardi, i loro gesti. Sperando di essere stato capace, come Lorenzo, a trovare il giusto codice per entrare nella testa degli altri�. Lo spettacolo � in programma da dopodomani, 26 settembre, al 19 ottobre 2008, dal marted� al sabato alle ore 21.30, domenica alle ore 18.00, al Teatro dell�Orologio, sala Artaud, via de� Filippini, 17/a Roma tel. 06.6875550 24 / 09 / 2008
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